Non fare polemiche.
Adesso non serve più.
Prendi il tuo patire
e mettilo al vento,
portalo alla luce, alle pietre.
È strano ostinarsi
a parlare con gli uomini
quando ogni giorno
possiamo parlare con Dio,
essendo noi mente e materia
ed essendo Dio la stessa cosa.
Forse c’è un centro del respiro
di cui ognuno di noi
è la periferia,
e c’è un chiesa dello sguardo
più che un Dio onnipotente.
Dunque, l’errore è pensare
un dentro e un fuori
un alto e basso, l’errore
è aver fatto della vita un catalogo
delle separazioni.
Per fortuna ora apprendiamo
che una foresta è un mormorio,
che nessuno di noi è Dio,
ma ognuno di noi
è una diceria del divino,
una crepa del niente.
Questo è il giardino
in cui camminare insieme.
Nessuno ci può oscurare,
nessuno ci può tenere chiusi
in un angolose innalziamo il piano della vita,
se lo portiamo alla semplice evidenza che siamo fratelli
di uno stesso miracolo.
Foto di Savvas Kalimeris su Unsplash