Il 18.8.18 è per me uno di quei giorni che segnano un prima e un dopo nella vita, un importante spartiacque, tanto da meritarsi un appellativo “il Giorno del Nuovo Passo”.
Cosa mi è successo? Ho avuto un incidente veramente singolare. Sono stata investita da un rodhesian e un pastore tedesco, che si rincorrevano fra di loro, nell’area cani di Riva di Polline, una struttura privata “atta” ad accogliere i cani sulla riva del lago di Bracciano, vicino a Trevignano, a due passi da Roma. Ero appena entrata con la mia amica Elena ed Ella, la sua meravigliosa Golden Retriever.
La velocità e la stazza dei due cani hanno avuto un impatto tale sulla mia gamba sinistra da provocare la frattura scomposta del perone, la conseguente trazione prima dell’operazione che si è resa necessaria per applicare una placca di titanio. In poche parole sono uscita di casa un sabato mattina per qualche ora e sono tornata il venerdì successivo con le stampelle e il divieto di mettere peso sulla gamba fino al 22 ottobre e poi il recupero, tuttora in corso.
Questa avventura è stata ed è un viaggio di trasformazione, una bolla spazio-temporale in cui sto, osservo me stessa e il mondo intorno, vivo un continuo fiorire di intuizioni, un cambiar pelle. L’album #iltempochecivuole è la traccia giornaliera del percorso di questi giorni. L’idea è nata da questa frase di Gabrielle Roth: “Trasforma la sofferenza in arte, l’arte in consapevolezza, la consapevolezza in azione“.
Oggi è il 74° giorno de #iltempochecivuole e questa la mia condivisione odierna.
La mattina, mettere i piedi a terra e iniziare la giornata è una bella sfida. In questi giorni autunnali anche solo abbandonare il tepore del letto necessita di un bel po’ di coraggio che i bisogni fisiologici aiutano a trovare. Una volta preso il coraggio a quattro mani e detto addio all’abbraccio dell’alcova, occorre svegliare il piede sinistro lontano dal voler toccare terra e fare la sua parte. Le stampelle sono sempre lì, lì sulla finestra. No, quelle erano le chiavi di Lucio Battisti. Le stampelle sono sempre lì fra il letto e il comodino e via! si parte per la giornata.
Accade che, se il piede sinistro prende le redini della giornata, la camminata è lenta, la schiena gobba, lo sguardo a terra, i pensieri neri e irripetibili. Insomma divento una vecchia rincoglionita, malmessa e sboccata, come diceva mia madre.
Stamattina me ne sono resa conto e ho fatto due chiacchiere col mio piede sinistro. Gli ho detto che capisco bene la sua fatica e la sua sofferenza, che prenderemo tutto #iltempochecivuole per abbandonare le stampelle (sospetto che non legga i miei post), che è importante che faccia la sua parte proprio per riuscire ad abbandonarle. Gli ho anche detto che, allo stesso tempo, non può governare tutto il resto del corpo e invadere i pensieri a quel modo. Ho chiamato poi a raccolta piede e gamba destra, tronco, testa, mani e braccia, cervello, cuore e tutto il resto del corpo e li ho invitati a non farsi sopraffare dal piede sinistro. Li ho spronati a fare la loro parte, a prendere ognuno la propria responsabilità affinché tutto il corpo funzioni al meglio, affinché la vita scorra fluida e vivace ovunque.
L’effetto è stato immediato, come un colpo di bacchetta magica, un Abracadabra interiore che ha raddrizzato la schiena, alzato lo sguardo, alleggerito il passo e i pensieri, fatto nascere il sorriso sulle labbra e nel cuore. Da una vecchia gobba e brontola a una donna nel suo pieno e magico potere. Forte e fragile allo stesso tempo.
Posso scegliere, puoi scegliere, possiamo scegliere a quale parte di noi dare le redini della nostra vita. E da quella scelta tutto consegue, a livello individuale e a livello sociale. Con #iltempochecivuole e senza sprechi. Non è più tempo di sprechi. È tempo di essere chi siamo, potenti esseri di luce.
Ecco allora, se vuoi, un paio di domande per te, per rendere vive e utili anche per te le mie parole. Quale parte di te sta tenendo le redini della tua vita ora? Sei felice di come sta governando? Gli rinnovi il mandato o hai bisogno di cambiare, di cercare nuove alleanze?
A te la parola e se hai voglia di condividerla scrivimi a emanuela@prospettivag.it. Grazie.
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.