Ho spiegato qui il perché del nome del sito: Prospettiva G. Se guardi in alto, in cima alla pagina, accanto al logo di Propsettiva G puoi leggere queste parole “Percorsi verso la Gioia di Essere”? Perché? Cosa intendo?
Iniziamo dalla parola Gioia. Da tempo ricerco, curioso, indago e approfondisco l’argomento: cos’è la Gioia? quando la proviamo, che differenza c’è fra Gioia e Felicità. Per rispondere a queste e ad altre domande sul tema ho utilizzato diversi strumenti: lo studio dei testi, il movimento, l’introspezione, la creatività, il gioco, la condivisione, la sperimentazione. L’ho fatto per molto tempo da sola; poi è diventato tema di alcuni percorsi di gruppo, sia misti che al femminile ed è spesso anche al centro di alcune sedute individuali.
In questi anni mi sono resa conto, con grande stupore all’inizio, che la Gioia, più ancora della Felicità, fa paura a molte persone. Credo che dipenda dal fatto che per vivere una vita di gioia occorre andar fuori dalla propria confort zone, occorre cioè abbandonare vecchi meccanismi, prendere la responsabilità delle proprie scelte, smettere di lamentarsi e dar la colpa agli altri di quello che accade nella propria vita. E’ necessario quindi un percorso di trasformazione, di crescita personale, di consapevolezza, occorre conoscere sé stessi, come esortava Socrate ricordando l’effige sul tempio di Apollo a Delfi; ancor di più occorre essere se stessi.
È necessario coraggio per percorrere la strada verso se stessi, per avvicinarsi alla Gioia, prima ancora di abbandonarsi ad essa.
Come dice Von Hofmannsthal[1]:
La Gioia richiede più abbandono, più coraggio che non il dolore.
Abbandonarsi alla Gioia significa appunto sfidare il buio, l’ignoto.
Nel cammino verso me stessa, alcuni anni fa, ho incontrato l’Art counseling. Un amore a prima vista che, come spesso accade con l’amore, si è rivelato molto più interessante, intenso, difficoltoso e stimolante di quanto avessi immaginato all’inizio. L’arte, la creatività, l’ascolto, il percorso personale e di gruppo, le vicissitudini e la molteplicità di emozioni e insight di quel triennio di formazione sono stati strumenti potenti per la ri-scoperta delle mie risorse, l’integrazione delle diverse parti di me, il lasciare andare pesi e convinzioni limitanti, l’acquisizione di un approccio metodologico efficace.
Questo turbinio di esperienze ha accresciuto in me la consapevolezza dell’importanza del Coraggio e della Gioia per arrivare ad essere me stessa. Il coraggio è stato fondamentale, il coraggio di scegliere di essere autentica con me stessa, anche quando questo costava fatica, isolamento e sofferenza. E la Gioia di trasformare tali scelte in azioni mi ha dato ancora più coraggio per continuare il percorso. In un circolo virtuoso che mi ha portato oggi a Prospettiva G e a fare questo lavoro che amo molto.
Certamente non è finita qui. La strada per arrivare alla Gioia di Essere dura tutta la vita ed è forse proprio qui che risiede il segreto e il senso più elevato del vivere.
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.
[1]VON HOFMANNSTHAL, Hugo, Il libro degli amici – Adelphi 1996