Sin dall’antichità l’arte è stata utilizzata per prevenire e curare le malattie. Dagli egizi ai greci fino ad arrivare a tempi più moderni, nel XIX secolo, “l’opera d’arte viene vista anche come una sorta di strumento terapeutico, una possibilità, per il suo creatore, di esprimere una realtà fantastica, che altrimenti l’avrebbe potuto portare alla follia”. [1]
Anche Carl Gustav Jung, psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero, creatore della “psicologia analitica” o “psicologia del profondo”, ha parlato di arte come un mezzo per contattare ed esprimere le immagini appartenenti all’inconscio. Per Jung il simbolo assolve la funzione di mediatore fra l’inconscio e la coscienza ed è l’agente trasformatore della natura dell’uomo, aiutandolo ad individuarsi sempre di più. Attraverso la creazione artistica, sia essa un disegno, una poesia, una drammatizzazione o una danza, si riesce ad esprimere quello che è difficile esprimere a parole. [2]
L’art counselor (o counselor espressivo) utilizza le produzioni del cliente, come ponte verso l’interiorità e la consapevolezza, indipendentemente dal valore estetico di ciò che ha prodotto. Quest’ultimo non è quindi solo il mezzo attraverso il quale il cliente esprime se stesso, come avviene nelle arti-terapie, ma diventa lo strumento che fa da tramite tra l’art counselor ed il cliente, è l’oggetto transizionale su cui proiettare le emozioni. Così, da una distanza che non fa paura, le emozioni possono essere riconosciute come proprie da parte del cliente che può quindi masticarle, elaborarle, digerirle e infine integrarle dentro se stesso.
In poche parole l’art counselor integra l’utilizzo della creatività alle modalità peculiari del counseling (empatia, autenticità, accettazione, ascolto attivo senza valutare il cliente o il suo problema, senza interpretare, sostenere, consolare, indagare o proporre soluzioni).
[1] GIUSTI, Edoardo – PIOMBO Isabella, Artiterapie e Counseling espressivo – A.S.P.I.C. Edizioni Scientifiche, Roma, 2003
[2]JUNG, Gustave, L’uomo e i suoi simboli, Raffaello Cortina Edizioni 2009