Benvenut@ alla seconda settimana di 52 SFUMATURE DI SE’, un viaggio verso di Sé in 52 tappe e 12 luoghi a cura di Emanuela Masini.
Come è andata la prima settimana? Sono grata alle persone che hanno condiviso la loro esperienza via whatsapp, email e Facebook. C’è sempre spazio e un grande benvenuto per le condivisioni, un sostegno per chi le fa e chi le riceve. Grazie per quelle passate e quelle future.
Come promesso ecco la fine della frase di Igor Sibaldi:
“Accorgersi in realtà significa:
√ Notare qualcosa che prima non si era notato;
√ Cambiare idea, rendersi conto di aver avuto torto;
√ Percepire irresistibilmente la verità di qualcosa, dato che non ci si può accorgere di qualcosa che non sia vero;
√ Fare tutto ciò autonomamente: nessuno, infatti, può obbligarti ad accorgerti di qualunque cosa (mentre capita spesso che qualcuno riesca a farti credere qualcosa, o a farti capire qualcosa in un determinato modo).”
ACCORGERSI quindi è un’attività autonoma che ci fa percepire irresistibilmente la verità e che nessuno può fare a posto nostro. Autonomia, Verità e Responsabilità personale. Un potente mix.
Addentriamoci quindi in ACCORGERSI, il primo dei 12 luoghi del nostro viaggio. Come fare ad accorgersi? Si può praticare o è qualcosa che arriva da sé? Esistono metodi, strumenti utili per Accorgersi?
Troverai le risposte giuste per te con #iltempochecivuole e con il girovagare in questo primo luogo attraverso le ispirazioni settimanali.
La prima, sette giorni fa, è stata “stare in compagnia” della parola, scoprirne il proprio personale significato e uso nella vita quotidiana.
La seconda ispirazione settimanale ha al centro uno strumento eccezionale: il corpo. Si, il corpo è il maggiore alleato per accorgerci. Il Sistema Nervoso manda in continuazione al cervello un’infinità d’informazioni riguardo lo stato del corpo; spesso non ce ne accorgiamo, non le consideriamo o le soffochiamo, occupati a fare o pensare altro. Lascia che il tuo corpo ti aiuti ad accorgerti di come sta e di come stai.
Ora. In questo istante. Osserva, senza cambiare nulla. Semplicemente osserva.
Com’è il tuo respiro mentre leggi? E’ ampio, corto, soffocato, libero? Fin dove arriva? Quanta aria lasci entrare e quanta ne lasci uscire? Come sono le mascelle? La schiena, i fianchi, le ginocchia, i piedi? Ti sei accort@ di qualcosa? Di cosa?
Puoi allenarti a prestare attenzione, a notare, ad accorgerti com’è il respiro, come sta il corpo. Puoi farlo una, due, tre, mille volte al giorno, quando mangi, quando bevi, quando sei al lavoro, al cinema, quando ti vesti, ti metti il pigiama, rispondi al cellulare, sei su Facebook, scrivi un messaggio. E’ una bella pratica, semplice, non ha bisogno di niente altro che te. Mi piace farla, fermarmi, anche pochi istanti, a sentire come sto, specialmente prima di addormentarmi la sera.
Scegli la tua un’azione-promemoria fra le tante che compi ogni giorno. Ogni volta che compi l’azione scelta osserva il respiro, osserva il tuo corpo. Riconosci l’atto di accorgerti. Osserva come l’attenzione al corpo ti porta ad accorgerti di quel che sta accadendo nel momento.
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Un piccolo passo verso la Gioia di Essere