Le piccole grandi poesie

Nei giorni scorsi abbiamo visto come creare poesie da un testo già esistente con le tecniche del cut up e del caviardage.

Oggi vedremo altri modi di scrivere poesie, brevi questa volta, molto brevi. Si tratta del Petit onze,  degli Haiku e dei limerick, facendo il giro del mondo in versi dalla Francia al Giappone per ritornare in Europa in Inghilterra.

PETIT ONZE

Io

mi vedo,

mi posso abbracciare.

Ora sono me stessa:

LUCE

HAIKU

Figli preziosi

da lasciar andare.

Libertà nuova

LIMERICK

Una volta una casalinga di Voghera

ebbe una giornata proprio nera.

Non si fece scoraggiare

e iniziò a gioiasticare.

E tornò a sorridere la casalinga di Voghera.

Sono tutte e tre poesie brevi, ma la differenza è visibile a occhio nudo per forma e struttura. Vediamone una alla volta nel dettaglio. Il Petit Onze è composto di 5 versi e 11 parole messe a forma di albero. L’haiku è formato da 3 versi composti da 5 sillabe il primo, 7 il secondo e 5 il terzo, per un totale di 17 sillabe. Il limerick è composto da 5 versi di cui i primi due e l’ultimo sono in rima fra loro, così come il terzo e il quarto fra loro.

PETIT ONZE

1

2, 3

4, 5, 6,

7, 8, 9, 10

11

HAIKU

5

7

5

LIMERICK

A

A

B

B

A

Anche le loro provenienza è diversa. Il Petit Onze è la più recente tra le tre forme di poesia, la sua origine viene attribuita alla scuola del poeta e scrittore surrealista francese André Breton (1896-1966). In francese PETIT=piccolo e ONZE=undici, dunque “piccolo undici”.  L’haiku è nato in Giappone nel XVII secolo, è un genere letterario che, in genere, descrive la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa. Il limerick viene dall’Inghilterra dove esisteva già alla fine dell’ottocento, ha sempre un contenuto nonsense, umoristico o scapigliato, che ha generalmente il proposito di far ridere o quantomeno sorridere.

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