Mudita è la prima delle parole sanscrite nella lista delle 21 parole per la nuova Umanità. E’ la settima della lista dopo Semplicità, Fiducia, Amore, Coraggio, Gioia e Presenza. Nelle lingue antiche, e il sanscrito è una di queste, le parole spesso esprimo concetti difficilmente traducibili in un solo vocabolo italiano. Mudita è una di queste parole.
Significato
Questa volta non possiamo far riferimento alla Treccani online, come per le altre parole. Mi rifaccio piuttosto all’Atlante delle emozioni umane (1) E’ lì che sono venuta a conoscenza di questa parola.
Mudita significa Gioia compartecipe, ovvero “Gioire della gioia, della prosperità, del benessere dell’altro“
Origini
मुद् mud_1 v. [1] pr. r. (modate) v. [1] pr. (modati) pft. (mumude) aor. r. [5] (amodiṣṭa) pp. (mudita) pf. (anu, pra) essere gioioso, gioire di qualcosa <i. loc.> —
Sulla parola
“Guardare un’altra persona che sorride non è sempre una cosa semplice. Magari stiamo facendo un giro della sua nuova bellissima casa, o stiamo ascoltando il racconto dello splendido pomeriggio passato con i nipotini allo zoo, e sentiamo che il nostro cuore batte di gioia insieme al loro. Ma dietro le nostre frasi gentili potrebbe esserci anche una punta di invidia, qualcosa di arido e avvizzito. A volte come diceva Gore Vidal <Non basta avere successo: bisogna che i nostri conoscenti falliscano>.
Per Siddharta Gautama, meglio noto come Buddha, che visse tra il V e il IV secolo a.C., la gioia non era una risorsa limitata su cui litigare o a cui avevano diritto soltanto pochi fortunati. La gioia era infinita, illimitata. Per Siddharta la parola mudita esprimeva la piena esperienza di una GIOIA (e non di INVIDIA o RISENTIMENTO) che si provava a venire a sapere le cose belle accadute a qualcun altro. Secondo lui, il puro fatto di poter provare mudita in prima battuta era la prova che la felicità degli altri non diminuisce la vostra: la aumenta.“ Questo è quanto riportato alla voce Mudita nell’Atlante delle emozioni di cui facevo cenno all’inizio.
Negli Yoga Sutra di Patañjali è scritto che “la mente si dispone favorevolmente e si rasserena coltivando mudita” ed altre tre qualità, la benevolenza, la compassione e l’equanimità. Le stesse qualità che “nel Buddismo vengono chiamate dimore divine (Brahma Vihara), dimore celestiali, o anche i quattro incommensurabili. Questi nomi poetici stanno ad indicare che la pratica sistematica di queste qualità ci porta a riscoprire la nostra bontà fondamentale, un cuore buono che è sempre presente in noi e che possiamo riscoprire, uno stato di mente cuore che appunto è incommensurabile, cioè non può essere misurato tanto è benefico.” (1)
Credo fermamente che Mudita sia una qualità fondamentale per la nuova Umanità, sia un pilastro del nostro vivere insieme in modo umano. Abbiamo forse iniziato a provare compassione per l’altro. E’ tempo di gioire e gioire per la gioia dell’altro, è tempo di praticare Mudita.
E’ il motivo per cui ho scelto questo nome per la co-protagonista, insieme a nonnabis, della serie di fiabe “Il coronavirus raccontato dai nostri bisnipoti“. Ti auguro una buona lettura, sa hai voglia di leggerle o rileggerle.
Alcune domande
Cosa suscita in te questa parola Mudita, gioia compartecipe?
Qual è la tua naturale (re)azione quando senti qualcuno gioire? E quando senti qualcuno soffrire?
La Gioia è veramente infinita e illimitata, ce n’è per tutti o è appannaggio di pochi (momenti) privilegiati?
Ti capita di gioire per qualcuno e di provare invidia per qualcun altro? Cos’è che ti fa provare gioia e cos’è che ti suscita invidia?
Cosa provi quando leggi “la felicità degli altri non diminuisce la tua: la aumenta.“?
Cosa senti nel corpo leggendo “un cuore buono che è sempre presente in noi e che possiamo riscoprire“?
Quale potrebbe essere per te una buona pratica per allenare Mudita nella tua vita?
Un tocco d’arte
Due Amici – Rumi
Un uomo arrivò alla porta di un amico
E bussò.
“Chi c’è?”
“Sono io”
L’amico rispose “Vai via,
non c’è posto per mangiare a questo povero tavolo”.
Quell’uomo se ne andò vagabondo per un anno.
Nulla come una bruciante separazione
Può vincere l’ipocrisia e l’egoismo.
L’uomo ritornò provato e sfinito,
camminò incerto davanti alla casa dell’amico
e timidamente bussò.
“Chi è?”
“Io sono te…”
“Per favore, vieni dentro. Non c’è posto
per due persone in questa casa,
ma tu sei parte di me”
Suggerimenti per il corpo
Come scrivevo sopra il sanscrito è una lingua vibrazionale.
Significa che non è il suono a dare importanza alla parola ma la vibrazione che trasmette. L’alfabeto sanscrito è formato da sillabe il cui suono accede al corpo attraverso diverse vibrazioni, toccando punti specifici. Queste sillabe si chiamano Matrika che significa “Piccola Madre” perché in ognuna è insita la capacità di manifestare e creare l’energia e la vibrazione di ciò che si sta evocando. Questo è il potere del sanscrito.
Puoi utilizzare la parola di oggi come un mantra. Puoi ripetere silenziosamente dentro di te o ad alta voce “Mudita, Mudita, Mudita” tutte le volte che vuoi e per tutto il tempo che vuoi.
E’ un suggerimento non solo per il corpo, in realtà. Dopo le tue ripetizioni fermati ad ascoltarne l’effetto nel corpo, nella mente e nel cuore.
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere
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(1) Atlante delle emozioni umane – UTET aprile 2017
(2) sedendoqiuetamente.org