6. Presenza | 21 parole per la nuova Umanità

Eccoci arrivati a Presenza, la sesta delle 21 parole per la nuova Umanità. Le prime cinque sono state SemplicitàFiduciaAmoreCoraggio e Gioia. Iniziamo come sempre dal significato della parola tratto dalla Treccani on line.

Significato

preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche cosa.
fare atto di presenza (spesso iron. o scherz.), presentarsi in un luogo senza prendere parte attiva a quello che vi si fa o fermarvisi per brevissimo tempo
2. Usi fig.: a. In filosofia, presenza dell’io a sé stesso, consapevolezza di sé, detta più propriam. autocoscienzab. Presenza di spirito (locuz. prob. coniata sul fr. présence d’esprit), padronanza delle proprie facoltà e prontezza nell’affrontare con decisione e nel modo più opportuno situazioni difficili o imbarazzanti. 

Origini

presènza [Der. del lat. praesentia, da praesens -entis (→ presentazione)] L’essere presente, il manifestarsi. 

Sulla parola

La presenza per la nuova Umanità è, prendendo a prestito le parole di Malcon Forbesmolto più che essere qui“. Accade sempre più frequentemente di sentirci soli mentre siamo in compagnia di altre persone. Magari l’altro, o noi stessi, ci distraiamo per scrivere al cellulare, rispondere a una telefonata, guardare i vicini … Il corpo dell’altra persona è a un passo da noi eppure è come se non ci fosse. E in realtà non è lì, la sua attenzione, la sua mente, il suo cuore, il suo spirito non sono lì. Stanno/stiamo facendo un puro “atto di presenza”.

Quando questo accade non siamo neppure presenti a noi stessi, lasciamo le redini, per dirla con Erica F. Polial pilota automatico che affolla la nostra mente con tutte le cose che dobbiamo fare, con le cose che ci diciamo, con quello che noi attendiamo che verrà, con il lamento di quello che non abbiamo.” Per Eckhart Tolle la presenza è “Allineamento completo con il momento presente, senza lamentarsi di nulla.“”
Come accade che quando siamo presenti, quando siamo in allineamento completo con il momento presente, non c’è più nulla da lamentarsi, al contrario c’è poesia, perfezione? Riprendendo le parole della Poli “c’è qualcuno che incessantemente vive, lavora, si trasforma, danza, dentro di noi. Quando noi entriamo nello stato di presenza noi andiamo vicino a questa intelligenza profonda, potente. Cambia completamente il nostro stato. … Tu puoi sentirlo dentro di te, se ti permetti, se ti concedi questo dono meraviglioso di esplorare lo spazio interiore. Noi siamo abituati a stare alla superficie. Ma la superficie, come dicono gli orientali, è mossa. E’ come la superficie del mare mossa dal vento, è mossa delle intemperie. E’ sempre incessantemente in movimento. Ma tu prova a scendere al fondo dell’acqua. Lì c’è un’immobilità, una perfezione che è la presenza costante dell’Io sono. Quando tu sei lì questa poesia tu la percepisci dentro di te. E non c’è altra via se non l’esperienza, quella che tu puoi fare, non quella che ti dicono, per cambiare il tuo stato. Allora l’unica cosa che noi dobbiamo fare è togliere l’affollamento dallo spazio interiore. …. Quando tu entri in quello stato, tu ti allinei e ti riconnetti con un’intelligenza così profonda che ti fa centrare sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico. Lì accade veramente un miracolo. Noi parliamo tanto di miracoli, ma il miracolo è nella presenza perché la presenza modifica completamente il tuo stato, persino le onde celebrare. Ci sono tantissimi studi su questo. … Il concetto fondamentale è che nel momento in cui tu sei in presenza e lasci andare la modalità del fare, di tutto quello che devi fare, di tutto quello che gli altri vogliono che tu faccia, e entri dentro di te, incontri la tua essenza, fai esperienza di questo e non c’è tanto altro da dire. Tu ci sei e stai bene e fluisci. Questa è l’assetto tipico delle persone longeve. Le persone longeve sono le persone che sanno stare in presenza. Perché una persona è contenta e un’altra no? Magari non ha cose particolari, però tu capisci che è felice, che sta bene. Non perché non gli succede niente, perché la vita è fatta di accadimenti, di cose che succedono che ci sembrano belle, che ci sembrano brutte. Questa è la storia della nostra vita. Queste persone stanno esattamente dove sono, non vogliono essere da un’altra parte e non vogliono essere diverse. Stanno lì. Solo nell’adesso tu puoi anche modificare la tua vita. Solo se stai nel presente. L’unico tempo che ti è concesso, veramente”.

Puoi praticare la presenza in ogni momento della vita quotidiana, anche quando per esempio aspetti qualcosa, qualcuno, come ci suggerisce Eckhart Tolle in questo video

Alcune domande

Cos’è la presenza per te?
Cosa significa essere presente nella tua vita?
Come fai a sapere quando sei presente?
Che rapporto c’è fra essere presente e sentire cosa accade nel corpo?
Quale valore ha la presenza nella tua quotidianità?
Ci sono persone, situazioni, azioni che compi che rendono più complesso l’essere presente? Chi, quali, in che rapporto sei con loro?
Quali pratiche, esercizi, tecniche, azioni possono sostenere la tua presenza?

Un tocco d’arte

Sii presente – Jeff Foster

Sii presente.
Sii qui.
Senti i piedi sul pavimento,
l’addome che sale e scende.
Sii aperto e ricettivo
alla vita tutto intorno a te.
I suoni, gli odori, i sapori.
Le sensazioni sorgono inaspettatamente.
Un fremito nella pancia.
Una contrazione nella gola.
Una vecchia tristezza che viene a farti visita.
Resta curioso mentre il momento danza.
Ascolta.
Ascolta con tutto il corpo.

Suggerimenti per il corpo

Abbiamo a portata di mano in ogni istante uno strumento sicuro per tornare in uno stato di presenza: il respiro.
Ogni volta che portiamo l’attenzione al respiro, torniamo qui nel presente, nel corpo, nella vita, nel dono che è la vita.
Oggi quante più volte puoi, per esempio ogni volta che prendi il cellulare in mano, porta l’attenzione a due tre respirazioni prima di proseguire ad usarlo. Osserva cosa accade.

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere

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