Nutriti ben bene dalle ultime parole possiamo rivolgere lo sguardo a una nuova parola: fragilità.
Nel dizionario analogico la parola fragile si svincola dalla gabbia della negatività che di solito la avvolge per diventare anche qualcos’altro: delicato, vulnerabile, sensibile, ipersensibile.
Ed è proprio questo il senso che mi sembra più adatto per la nuova Umanità, per il 2021 perché, citando Simone Weil, “è importante riconoscere e mostrare come nella fragilità stia la forza intrinseca della vita umana“. Infatti “la fragilità fa parte della vita, ne è una delle strutture portanti (…) ne è una condizione normale” (Eugenio Borgna).
Tendiamo però a nascondere agli altri, e spesso anche a noi stessi, le nostre fragilità. Dobbiamo essere tutti forti, invincibili, tutti di un pezzo, tanti super-eroi. Mi viene in mente la canzone di Cremonnii:
Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?
Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin
Ma, come scrive Alessandro D’Avenia: “L’arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti, ma quella di saper essere come si è, invincibilmente fragili e imperfetti.”
Ricordi? Abbiamo incontrato l’imperfezionistadue parole fa.
Suggerimenti per il corpo
Quali sono le fragilità del tuo corpo?
Le vedi?
Te ne prendi cura?
Come?
Se c’è qualcosa nel tuo corpo che è fragile o che temi sia fragile prenditene cura oggi, ascoltala, senti qual è il suo messaggio.
E se fosse proprio lì nascosto un dono per te?
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere