Qualche anno fa una mia conoscente aveva sul suo frigo un post-it che recitava “La bellezza salva chi la pratica”.
Noi oggi seguiremo il suo consiglio: praticheremo la bellezza, piuttosto praticheremo il VEDERE la bellezza in ciò che ci circonda e ciò che ci accade.
Queste giornate di magnificenza primaverile ci facilitano il compito, i tralci di glicini che profumano l’aria e impreziosiscono muri, pergolati, recinti, i rami dell’albero di Giuda così carichi di fiori rosa porpora da creare sotto di sé un tappeto colorato e vivo, i papaveri che già rallegrano i prati e i lati delle strade anche in città. Un tripudio di forme colori e profumi della natura che si risveglia e ci invita a risvegliare anche i nostri sensi, la nostra vita, i nostri pensieri. Ci invita a scollarci via il buoi dell’inverno e ad andare verso la luce.
In tutto ciò che ci circonda, in tutto ciò che ci accade POSSIAMO vedere bellezza. Possiamo, sta a noi scegliere di farlo. Semir Zeki, neurobiologo dell’University College di Londra, in uno studio del 2011 scoprì che la bellezza è tutta negli occhi di chi guarda e il nostro cervello possiede un concetto astratto del bello.Quando i partecipanti dell’esperimento erano di fronte a un’opera giudicata bella, si accendeva sempre la corteccia cerebrale orbito-frontale (oltre alla corteccia visiva o uditiva, a seconda che l’opera fosse pittorica o musicale); se l’opera era “brutta”, non si rilevava invece un’attività cerebrale più spiccata in nessuna area specifica. Scoprì inoltre un altro dato interessante: anche il nucleo caudato, una zona molto profonda del cervello, si attivava di più di fronte a opere belle. E questo nucleo è attivato anche dall’amore romantico, a indicare una sorta di correlazione su basi neurali fra bellezza e amore, guarda caso. Ecco perché, tornando alla mia amica, la bellezza salva chi la pratica.
Come si fa a vedere la bellezza? Potrebbe essere utile avere Alessandro D’Avenia come amico o vicino di casa; egli dice di sè “Strappare la bellezza ovunque essa sia e regalarla a chi mi sta accanto. Per questo sono al mondo.”
Meglio essere indipendenti e lasciarsi ispirare da queste parole di Oscar Wilde “Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.”
Spesso ci ritroviamo a “guardare” – la televisione, un film, un panorama, una persona – e a non a “vederli”. E’ interessante leggere cosa riporta Treccani Magazine a proposito del guardare o vedere: “l’intenzionalità del guardare non comporta per forza la capacità o il risultato del vedere. Il vedere implica, infatti, la realizzazione precisa di una percezione di stimoli esterni. Posso dire, perciò: Ho guardato dappertutto, ma non ho visto niente di strano; ma non *ho visto dappertutto, ma non ho guardato niente di strano.”
Quindi possiamo dire che la bellezza è negli occhi di chi guarda con l’intenzione di vederla. Ma come possiamo vedere la bellezza in questi tempi bui? La risposta ci viene da Alda Merini. “La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra e della luce che ne è venuta fuori“. Ecco che la pratica della bellezza ci può essere molto d’aiuto. Disveliamo le tenebre che sembrano afferrarci e scopriamo la luce e la bellezza che ne viene fuori.
Suggerimenti per il corpo
Oggi lascia che il corpo annusi l’aria, che segua i profumi dei fiori, che li tocchi, li veda, ci stia a contatto con tutti i sensi, anche con il gusto.
Esistono tantissimi fiori commestibili oltre quelli che già mangiamo normalmente come carciofi, broccoli, cavolfiori. Sono eduli i fiori di: achillea, aglio selvatico, arancio, basilico, borragine, calendula, camomilla, caprifoglio, carota, centaurea, crisantemo, dente di leone, dalia, erba cipollina, fiordaliso, garofano, gelsomino, geranio, girasole, iris, lavanda, lillà, magnolia, malva, margherita, menta, mirto, nasturzio, papavero, passiflora, pesco, primula, robinia, rosa, rosmarino, rucola, salvia, sambuco, senape, tiglio, trifoglio, tulipano, viola del pensiero, zucca, zucchina.
Puoi aggiungere qualcuno di questi fiori nella tua insalata oggi. E se, per qualche motivo non puoi procurartene, fai che il tuo cibo oggi sia anche bello oltre che buono, divertiti a “impattare”, termine molto di moda ormai, il tuo pasto. Lascia che la bellezza sia il tuo aperitivo.
E … buon appetito!
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere