Qualche giorno fa abbiamo suonato al citofono dello Studio Prospettiva G e siamo entrati nel piccolo giardino. Eravamo rimasti sulla porta d’entrata con lo sguardo naturalmente attratto verso l’alto. Da cosa? Da questa meravigliosa opera d’arte, ispirata a Kandinsky, che campeggia in alto a parziale chiusura dello spazio dedicato ai percorsi individuali a cui si accede salendo una rampa di scale sulla destra dell’entrata.
Chi entra per la prima volta si ritrova spesso con la bocca aperta dalla meraviglia, la mente che inizia a porsi un mare di domande e lo sguardo attratto dalle forme e i colori di questa rivisitazione di Giallo, rosso e blu del pittore russo, creatore della pittura astratta. E’ un’opera dell’amico molisano Antonio Di Prisco a cui va tutta la mia gratitudine per la comunione creativa, la collaborazione e la realizzazione di tanta bellezza.
Attenuata la meraviglia dell’impatto e richiusa la bocca, lo sguardo scende e si posa nello spazio che si apre davanti l’entrata, quello dedicato ai lavori di gruppo sia misti che al femminile. La disposizione di questo spazio varia a secondo dell’incontro in programma e del numero di partecipanti. C’è sempre un paravento per proteggere lo spazio di lavoro da quello di entrata e di transito verso il piano superiore dove si lasciano scarpe, borse, cellulare in silenzioso e cappotti.
Ecco alcune immagini di come può presentarsi lo spazio gruppi.
Salendo le scale si accede ad un piccolo nido accogliente, un vero e proprio grembo che aiuta a rendere fluida e autentica l’alchimia della relazione d’aiuto. Anche qui c’è un richiamo all’arte. Come poteva essere diversamente? Le due comode poltroncine sono foderate con una stoffa che raffigura l’albero della vita di Klimt, un altro grande e amato pittore, austriaco questa volta.
Di questo spazio superiore ci occuperemo meglio fra qualche giorno
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.