Capita spesso.
Di scambiare la porta verso il mondo dell’invisibile
per un inutile sintomo del corpo.
Quando la sofferenza fisica ci viene a trovare
e bussa al nostro cuore,
non riusciamo a vederla
come un prezioso biglietto per il viaggio tra i mondi.
Se solo riuscissimo ad abbandonarci al dolore, a deporre le armi,
ad aprirci ad esso,
tutto si compirebbe.
Il mal di testa che ci toglie il respiro
è in realtà una delle più potenti danze sciamaniche:
il dolore martellante che percepiamo è il tamburo dello stregone
che ci guida a seguire il ritmo
del nostro cuore,
ci conduce nel buio
di noi stessi.
In quel luogo così misterioso la mente ordinaria non può più nulla,
ora ricama immagini, ricordi, sogni, intuizioni.
Il corpo si contorce e balla una danza sacra.
Siamo in un altro mondo.
Qui tutto può accadere,
se abbiamo avuto il coraggio di affidarci al dolore,
se siamo riusciti a non annientarlo.
Se lo abbiamo finalmente rispettato.
Ma siamo davvero così stolti da pensare che la sofferenza arrivi per nulla?
Che sia una punizione?
Una sfortuna?
E se vi dicessi, cari amici del mio cuore,
che il dolore è l’unica via
del vero Amore?
Elena Bernabè
Foto di Faris Mohammed su Unsplash