ALLA MIA ANIMA di Francesca Diano
Mi vergognavo – così come m’hanno insegnato.
Non limiti o legami
la vergogna è una lama
che si alimenta di carne e sogni
che separa l’io dall’altrui sguardo
come il bianco dal tuorlo.
Ti fa invisibile
ma annulla ogni confine – è facile dissolversi
fluttuando sopra il mondo
sospesi dentro un grido silenzioso
radicati in un fiume di astri neri.
Te sto chiamando – mia Anima – anima e madre
il solo parto ch’io possa concepire
oscura origine di vita brulicante.
Utero a tal punto universale
che non è necessaria nascita
per nascere – per vedere la luce.
Nero è il colore della luce
e oscurità il suo premio.
Due fiori – uno in ciascuna mano
su un drappo azzurro –
Lei mi ha offerto sorridendo silente.
Ho preso entrambi a colmare lo iato
tra me e le mie parole
e d’un tratto la rabbia è diventata oceano
un riversante oceano di parole
che hanno acceso mondi celati nelle tenebre,
incendiato la vita – dipinto muri grigi
di colori infiammati – sì che
l’oscurità non fu più oscura.
Lei – la Sovrana – la Silente.
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Immagine | Freedom di Duy Huynh