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VERSIONE ITALIANA AUDIO


18 maggio 2057

Sono tornata a trovare nonnabis e i suoi amici centenari al borgo dove vivono da più di trent’anni. Ci vado sempre con grande gioia. Oggi ancora di più.  E’ luna piena e stanotte ci sarà una grande festa. 

Non so com’era ai tempi del Corona Virus. Ora la vita sulla terra segue le fasi lunari, sia nell’agricoltura, per seminare, piantare, mietere che in ogni aspetto della vita individuale e sociale, dal taglio dei capelli ai viaggi, dalla pulizia della casa ai digiuni.

Nei giorni e nelle notti di plenilunio ci incontriamo con riti, canti e feste diversi a seconda della lunazione. La luna piena di maggio è una delle mie preferite. E’ la luna dei fiori: rose,  gelsomini, peonie, ginestre, mughetti riempiono l’aria di profumi inebrianti. Il sole è caldo e non cocente come in estate ed piacevole stare all’aperto sia di giorno che di notte. Iniziano ad esserci i frutti che amo: le fragole, le ciliegie, le nespole.

Nonnabis dice che è perché il Dio Sole e la Dea Terra si sono uniti nelle nozze sacre e che dalla loro unione ogni anno scaturisce il nutrimento, materiale e spirituale, per tutti gli esseri viventi. Tutti: gli esseri umani, gli animali, le piante, i minerali, gli spiriti della natura.

I giovani uomini e le giovani donne delle comunità sono in festa più di tutti noi. Le unioni che si celebrano questa notte sono particolarmente felici, nascono sotto gli auspici della Luna della gioia, la luna felice, la luna luminosa. Ogni membro della comunità crea con le proprie mani un dono per ognuna delle coppie di questa notte. Anche noi bambini lo facciamo, fosse soltanto un piccolo mazzetto di fiori profumati per il talamo nuziale.

“Sai Mudita?” mi dice nonnabis mentre raccogliamo i fiori per le nozze dei nostri giovani“ il 18 maggio è stata una data importante al tempo del Corona Virus”

“E’ stata la fine della quarantena, quando avete fatto quella grande festa durata 72 ore?”  le risposi.

“Si e no. E’ stata la fine di una FASE della quarantena, ma la grande festa di cui ti ho parlato è stata molto tempo dopo.”

La guardai interrogativa. Era la fine o non era la fine? Cos’erano queste fasi?

Nonnabis mi guardò con un sorriso e mi spiegò che dalla chiusura totale in casa alla ripresa di una vita veramente libera dovettero passare diverse fasi. Quella che iniziò il 18 maggio aveva avuto un grande pregio, quello di eliminare le autocertificazioni.

Le autocertificazioni? non ne avevo mai sentito parlare.  Un nome così strano e il sospiro che fece nonnabis nel pronunicarlo mi lasciarono immaginare che dovevano essere qualcosa di poco piacevole. E non mi ero sbagliata. Nonnabis mi spiegò infatti che per più di 70 giorni ogni persona che usciva di casa doveva avere con sé un foglio di carta (pare che ne fecero un’infinità di versioni) in cui doveva dichiarare tutti i suoi dati, il motivo dell’uscita,  da dove iniziava a dove finiva il tragitto e varie altre cose. 

Devo aver fatto una faccia attonita perché nonnabis è scoppiata in una sonora risata. 

“Eh si, i controlli erano severi. La libertà limitatissima a causa dell’elevata contagiosità del virus. Dal 4 maggio avevano iniziato ad allentare la stretta, avevo finalmente potuto riabbracciare tua nonna e persino ritornare al parco cittadino. Ma l’obbligo dell’autocertificazione era rimasto. Così quando finalmente il 18 maggio potemmo uscire senza giustificare i nostri movimenti fu veramente una liberazione!”

“E avete ricominciato la vita come prima?” 

“La vita non è più stata come prima, fortunatamente direi. Quasi nessuno avrebbe voluto ricominciarla tale e quale. Era stata troppo frenetica, troppo rumorosa, troppo lontana dalla natura, troppo rivolta all’avere e al fare, c’era ormai bisogno di essere. Quello stop forzato ne era stata l’occasione, aveva fatto riflettere a fondo molti di noi. Ovunque le persone avevano iniziato a riunirsi e a collaborare per creare le basi della Nuova Umanità, quella in cui sei nata, trovare nuovo linguaggio, quello che tu parli naturalmente, che onorasse i valori universali che stavamo riscoprendo.
E’ stato un lavoro lungo e impegnativo, un periodo di grande lotta fra la luce e l’ombra, all’interno di ogni essere umano e dell’Umanità nel suo complesso. Abbiamo usato gli strumenti che ti ho insegnato il giorno del tuo 7° compleanno, ti ricordi? Stare con quel che c’è per il tempo che ci vuole e Cuore e Cervello insieme. E soprattutto abbiamo iniziato a guardare oltre la punta del nostro naso e ad immaginare un futuro, un futuro diverso.

Abbiamo avuto la visione di voi, delle nuove generazioni in un pianeta pulito e onorato, dove ognuno sarebbe stato accolto e benvenuto per quel che è, dove l’amore, la compassione, l’armonia, la gratitudine, la gioia, l’arte, la bellezza sarebbero stati il pane quotidiano per il cuore e la mente di tutti. Questa visione è stata come un faro che ci ha illuminato la strada, ci ha dato fiducia e coraggio nell’andare avanti giorno per giorno. fin qui e oltre perché non c’è mai fine alla bellezza e all’armonia.

Oh Mudita – concluse nonnabis abbracciandomi – sono così felice e grata di aver potuto vedere e vivere tutto questo realizzato.”

In quel momento udimmo una musica lontana. Nonnabis la riconobbe subito. Era, mi disse, un brano di Ezio Bosso, un musicista veramente speciale che era deceduto proprio qualche giorno prima del 18 maggio 2020. Come in un classico finale di film, la musica ci accompagnò nel nostro ritorno a casa con i cesti pieni di fiori per le celebrazioni che sarebbero iniziate di lì a un paio d’ore. 

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NOTA. Questo racconto fa parte di una raccolta intitolata IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI. Ogni racconto può essere goduto separatamente o anche uno dietro l’altro in quest’ordine:
 IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI
 IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI – Fine della quarantena
 IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI – Affacciamoci compagnia
 IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI – Stare con quel che con quel che c’è per il tempo che ci vuole
IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI – Cuore e Cervello insieme
IL CORONA VIRUS RACCONTATO DAI NOSTRI BISNIPOTI – Una nuova fase

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