FIDUCIA
è stata la parola più votata nel sondaggio, è la seconda parola che incontriamo nel nostro viaggio intitolato “21 parole per la nuova Umanità“. Abbiamo iniziato nove giorni fa con SEMPLICITA’.
SIGNIFICATO
FIDUCIA s. f. [dal lat. fiducia, der. di fidĕre «fidare, confidare»] (pl., raro, –cie). – 1. Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità.
ORGINE
Nel latino classico la parola Fides indicava “parola data“, la “lealtà“, uno dei principali valori ideali per un Romano sia in ambito pubblico che privato, e soprattutto nei confronti dei nemici. Fides viene dal greco Pynth-ano, conoscere, che a sua volta deriva dal sanscrito Budh-yate , da cui deriva anche la parola Buddha, che significa osservare, conoscere, sapere.
Nel corso del XIII secolo però si preferì rifarsi al greco Peit-homai che significa persuadere, “credere con convinzione assoluta in un assunto ineccepibile“. Peith a sua volta viene dal sanscrito Bandh che significa allacciare, legare, tenere insieme, chiudere, trattenere
CURIOSITÀ e RIFLESSIONI
Nell’illustrare il progetto “21 parole per una nuova umanità” scrivevo “sento l’esigenza di un linguaggio nuovo, di riportare valore a parole logorate da un uso eccessivo e strumentale,” Fiducia è esattamente una di queste parole a cui bisognerebbe dare il giusto valore e significato. Sono più di 60 anni che “Galbani vuol dire fiducia“, risale infatti al 1956 . Anche del “voto di fiducia” in Parlamento ormai se ne fa un uso eccessivo, a mio parere.
Per riportare valore alla parola fiducia e all’azione di avere e dare fiducia sarebbe sufficiente tornare al significato originario di lealtà, di parola data, di osservare, sapere, conoscere noi stessi per primi e, a partire da lì, avere fiducia nella vita, nell’umanità e sulla fiducia basare le relazioni con gli altri, Natura compresa.
La capacità di avere e dare fiducia nasce nei primi anni di vita, come è stato abbondantemente dimostrato con la teoria dell’attaccamento di Bowlby. La buona notizia è che lo stile di comportamento creato nell’infanzia non è immutabile nel tempo. In caso esso fosse disfunzionale può essere trasformato con un buon lavoro di introspezione e consapevolezza su se stessi e, ancor meglio, accompagnati da un/a buon/a professionista nelle relazioni d’aiuto.
Puoi vedere qui come la nostra infanzia può influenzare le nostre relazioni amorose e, più in generale, le relazioni con l’altro.
Nel cercare le origini della parola fiducia – fides – fede mi sono ritrovata in queste parole di Simonetta Farnesi che mi piace condividere qui: “Con l’affermazione “ho fede” in verità rivelo l’integrità del mio intento verso me stessa avendo “osservato” e “conosciuto”, in una profonda unione interiore, la “promessa originaria” per cui sono nata, il motivo per cui la mia anima si è incarnata.”
ALCUNE DOMANDE
Qual è il tuo rapporto con la fiducia? Sei fiducioso/a nelle tue capacità? e in quelle degli altri?
A chi dai fiducia? A te stesso/a? alle persone che conosci? Alla vita?
Osserva durante la giornata il tuo rapporto con la fiducia. Cosa hanno fatto, quali sono le caratteristiche delle persone di cui ti fidi e quali le caratteristiche delle persone di cui non ti fidi?
Mantieni la parola data? Osserva se e come cambia la relazione con qualcuno che mantiene/ha mantenuto la parola e con qualcuno che non la mantiene/non l’ha mantenuta.
UN TOCCO D’ARTE
Orme sulla sabbia di Anonimo
Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore..
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti
c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
maggiore paura e maggior dolore…
Ho domandato allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?”.
Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante tutta il tuo cammino
e che non ti avrei lasciato solo
neppure un attimo,
e non ti ho lasciato…
i giorni in cui tu hai visto solo un’orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.
SUGGERIMENTI PER IL CORPO
Oggi ascolta i messaggi del tuo corpo, abbi fiducia nella sua infinita saggezza e seguili.
Riconosci il bisogno di cibo, di acqua, di movimento, di riposo, di digiuno, di pausa.
Fermati anche ad accogliere i messaggi più sottili come il disagio, le farfalle nello stomaco, il groppo alla gola, una contrazione improvvisa …
Il corpo è stato disegnato per mantenerti nella miglior forma di salute e benessere con quello che gli fornisci.
FONTI
www.etimo.it
www.simmetria.org
www.simonettafarnesi.it/cose-realmente-la-fede
www.treccani.it
Un piccolo passo verso la Gioia di Essere
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